WINDOWS: una retrospettiva Parte 2

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Nel precedente articolo eravamo arrivati ai primi anni 2000 sulla soglia dell’uscita di WINDOWS XP.

La seconda rivoluzione MICROSOFT fu con WINDOWS XP, per la prima volta il mercato domestico (95-98-ME) si incontrò con quello professionale (NT4-2000).

WINDOWS XP era un sistema operativo utilizzabile da tutte le fasce di mercato, stesso Sistema operativo differenti versioni.

La versione HOME era pensata per un’utenza domestica mentre la versione PRO (più costosa) era per le utenze professionali.

Le differenze reali erano però minime in quanto limitate alla gestione degli utenti e alla possibilità di aggancio a un dominio o meno.

Venne migliorato il menù START che finalmente ora poteva integrare anche risorse del computer e il pannello di controllo in modo navigabile (oltre che altre voci).

Il primo passo avanti venne fatto con l’integrazione dell’attivazione di WINDOWS, prima di essa i S.O. necessitavano di un seriale corretto per essere installati e nient’altro. Con l’attivazione oltre al suddetto seriale viene introdotto un meccanismo di verifica in linea con MICROSOFT che controlla direttamente l’originalità della versione installata.

Con la versione del Service Pack 2 avvenne un’ulteriore passo avanti (mai più replicato purtroppo), per la prima volta un aggiornamento ha aggiunto delle funzionalità considerevoli, con esso infatti gli utenti ebbero: un Firewall integrato (poco efficace invero), WINDOWS MOVIE MAKER, con cui modificare video amatoriali e un gestore davvero efficiente per le schede wireless.

Dopo WINDOWS XP la MS ebbe un’ altro periodo nero (similmente al periodo ME-2000) con l’uscita di VISTA, troppo lento e farraginoso, integrava solo migliorie grafiche inutili nella praticità dell’utilizzo.

Le versioni di WINDOWS vennero portate a quattro con l’aggiunta di  ULTIMATE con particolari funzionalità di criptatura dei dischi e di quella STARTER per i computer minimali.

Conscia di questo flop la MS sviluppo (per la prima volta in modo aperto verso il grande pubblico) e fece uscire WINDOWS 7 che fu il reale erede di WINDOWS XP, non portò nessun miglioramento nell’ utilizzabilità del predecessore ma aggiornò l’ambiente WINDOWS e rese le piccole novità di Vista finalmente usabili.

Alla MICROSOFT probabilmente erano coscienti di dover innovare l’ambiente ( l’interfaccia ) operativo WINDOWS ormai vecchio di 20 anni.

Siamo nel 2013-2014 e i dispositivi mobile sono usatissimi in tutti gli ambiti e la MICROSOFT decide di voler unificare i suoi ambienti operativi, vuole infatti unire l’esperienza mobile (dopo aver acquisito NOKIA) a quella classica per pc desktop e crea WINDOWS 8.

I problemi nascono dalla funzionalità molto diversa dei vari dispositivi, tutto questo si riassume in una sola parola: scalabilità. Purtroppo il nuovo sistema WINDOWS 8 non era scalato sul dispositivo su cui lo si trovava, ma andiamo a differenziale.

Su smartphone l’interfaccia era, che piaccia o no, azzeccata e funzionale, per quanto personalmente non la apprezzi.

Il problema iniziava su tablet, dove seppur con qualche incertezza, come l’essere costretti all’uso di explorer che non è per nulla ottimizzato nell’ uso touch, era comunque usabile.

Su Pc, l’interfaccia METRO (a pulsantoni per capirci) rendeva del tutto insensata l’esperienza utente con due ambienti del tutto scollegati (Menu con METRO e impostazioni ed Explorer con pannello di controllo) tra cui saltare continuamente nel semplice lavoro di tutti i giorni.

Non dico che non ci si possa abituare e prenderci la mano, del resto a parte METRO WINDOWS 8 era un S.O. molto veloce e reattivo, ma se vuoi innovare non poi rendere il semplice utilizzo di tutti i giorni più farraginoso e complesso.

Dopo WINDOWS 8 la MICROSOFT ha effettuato la terza grande rivoluzione con WINDOWS 10.

Le novità introdotte in questa versione di WINDOWS sono davvero misere, abbiamo un menù START ibridato con METRO dove sono presenti oltre alle voci classiche sulla sinistra anche i pulsantoni, abbiamo sempre la divisione tra impostazioni e Pannello di controllo che rende la ricerca molto farraginosa e complessa e altre migliorie minime.

La vera rivoluzione è avvenuta perché MICROSOFT ha deciso di passare WINDOWS 10, innanzitutto come update gratuito (fino al 10/07/2016) per gli utenti di 7 e 8 ma soprattutto spostarlo come ABBONAMENTO.

Le precedenti licenze di WINDOWS erano licenze d’uso ovvero si pagava la cifra proposta per poter usare (e solo usare) il software in questione. Con WINDOWS 10 questo cambia, non stiamo più acquistando il diritto di usare un software ma sottoscrivendo un abbonamento, in cui, peraltro non abbiamo alcun diritto, ne di modifica contrattuale, ne di rivalsa in caso le cose non funzionassero.

Tra le clausole del contratto di licenza di WINDOWS 10 è persino presente l’inibizione per una possibile class action!

Inoltre WINDOWS è un prodotto molto acerbo ricco di BUG e problemi di compatibilità (di gran lunga maggiore di ME o VISTA) che verranno corretti certamente ma nell’immediato sono un vero problema.

Il mio consiglio è tenere WINDOWS 7 fino al 2020, anno in cui cesserà il suo supporto, fino ad allora staremo a vedere come sarà cambiato il mondo WINDOWS e potremo muoverci di conseguenza.

E qui andiamo a finire, questo era un viaggio nella storia di WINDOWS ora non ci resta che stare a vedere, con molta attenzione, quello che MICROSOFT conta di proporre in futuro.

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