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Internet of Things, cosa significa e come conviverci

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Quando parliamo di Internet of Things, o Internet delle Cose, facciamo riferimento a quell’insieme di tecnologie che portano l’intelligenza negli oggetti, affinché sia generata e gestita un’interazione tra gli strumenti e le persone. Attraverso l’acronimo IOT esprimiamo tutto ciò che riguarda l’universo degli oggetti reali connessi ed interconnessi ad Internet.

In sostanza, quando parliamo di Internet of Things non facciamo riferimento ad una tecnologia che gestisce e controlla gli oggetti tramite un’app, ma ad una nuova era nella quale gli oggetti vengono animati dalla tecnologia per poter diventare parte attiva nella quotidianità delle persone, e che negli ultimi anni ha accelerato sempre di più il ritmo del suo sviluppo.

Alcuni studi stimano che si arriverà a oltre 25 miliardi di apparati pronti per l’IoT entro i prossimi 4 anni, considerando che attualmente i dispositivi connessi, a livello worldwide, siano un numero compreso tra gli 8 e i 10 miliardi.
Nello specifico, per comprendere cosa sia incluso nel concetto di Internt of Things dobbiamo fare riferimento ad una moltitudine di dispositivi ed al fatto che questi siano collegati a Internet. Possiamo quindi prendere in considerazione:

  • il mondo automobilistico (le autovetture, i sistemi di sicurezza, le apparecchiature multimediali);
  • l’ecosistema abitativo (gli impianti di climatizzazione, gli elettrodomestici, le lampadine, gli impianti di sicurezza tra i quali le videocamere, i sistemi antifurto, i rilevatori antincendio, e per finire gli impianti multimediali);
  • dispositivi personali (smartphone e smartwatch, dispositivi di sicurezza medica in grado di dialogare con applicazioni in cloud, etc.).

Ogni oggetto affinché possa essere connesso e possa interagire, deve disporre un indirizzo IP che lo identifichi univocamente all’interno della rete, generando così la capacità di scambiare dati attraverso di essa, senza la necessità dell’intervento dell’utente se non in fase di installazione e configurazione.

Può sembrare avveneristico, ma in realtà è il presente. L’accesso a dispositivi che ci aiutano a controllare sempre più il nostro ecosistema è alla portata di tutti. Ciò che ha reso possibile tutto ciò è la tecnologia e la sua distribuzione su oggetti di uso comune:

  • l’orologio;
  • il telefono;
  • la tv;
  • l’automobile.

E da questa prima diffusione, si è passati a sviluppare il resto. Quella che prima era la domotica all’interno di un’abitazione, oggi è un sistema integrato che ci permette di interagire con la nostra casa durante l’arco delle 24 ore.

Per realizzare tutto questo è fondamentale disporre di diversi elementi alla base dell’Internet of Things: l’infrastruttura di comunicazione, basata su tecnologie come il Bluetooth, l’NFC, l’Rfid, il Wi-Fi, il 3G/4G, oltreché di piattaforme software realizzate da colossi come Apple, Amazon, Google Microsoft che provvedono alla dotazione di appositi chipset attraverso i quali viene conferita intelligenza agli oggetti in grado di gestire il traffico dati sulla rete. Grazie alle nano tecnologie è possibile dotare i dispositivi di uso comune di  processori a bassissimo consumo energetico e ridotte dimensioni, realizzati da aziende specializzate (Intel, Samsung, Qualcomm etc.) che portano così l’intelligenza necessaria sugli oggetti.

Oltretutto questa interconnessione consente di disporre di una grossa mole di dati (dati ambientali, dati fisici, etc..) da condividere con noi, con altri oggetti connessi alla rete e con chi produce queste tecnologie.

Per concludere, l’IoT è un ecosistema che coinvolge ogni ambito che riguarda l’essere umano, dalle abitazioni alle strutture cittadine con l’obiettivo principale di semplificare la vita dell’uomo automatizzando i processi che la caratterizzano, raccogliendo, elaborando e mettendo a disposizione informazioni di cui si poteva disporre solo sulla base di stime e di osservazioni.

Alcuni esempi applicativi dell’Internet delle Cose sono:

  • La viabilità intelligente nella quale ogni elemento che la caratterizza (le auto, i semafori, la segnaletica stradale e più in generale una moltitudine di sensoristica) attraverso un dialogo continuo con i sistemi di controllo, consente di ottimizzare i flussi di traffico e di ridurre l’inquinamento;
  • L’ecosistema abitativo: dal termostato intelligente in grado di apprendere le nostre abitudini e di scegliere la temperatura nelle varie stanze dell’abitazione in ogni momento della giornata, consentendo così un monitoraggio o una gestibilità a  distanza tramite lo Smatwatch ,Smartphone, Tablet o PC, che consentono anche di controllare ciò che avviene nella propria casa grazie a sistemi di videocontrollo remoto.
  • Il sistema persona, generato attraverso dispositivi indossabili, capaci di elaborare e condividere i dati raccolti per mezzo di micro sensori biometrici integrati, attraverso i quali è possibile tracciare le attività fisiche e condividere i dati quotidiani riguardante il movimento, gli allenamenti, il sonno e l’alimentazione, con il sistema e con le altre persone.

Spostare tutta questa tecnologia sulle cose permette quindi di acquisire informazioni sull’uso che ne facciamo e consente un miglioramento dell’interazione con le cose e tra le cose.

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